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E
sempre viva l'Italia...
non è dunque un romanzo
storico, ma un testo di storia scritto come un romanzo, e
come un romanzo d'avventure si legge d'un fiato.
Giovanni
Ierfone, "L'UmanitàNello scorso
novembre, ben esposto in molte librerie distribuite su
tutto il territorio nazionale, appariva il nuovo romanzo
storico di Luigi Preti, dal titolo E sempre viva
l'Italia... Con appassionata partecipazione e
interesse Preti, il quale di questo lungo periodo è
stato spesso protagonista, si cala nei momenti più
salienti della nostra Patria. (...) Nel romanzo di Preti
c'è tutta la vita politica del nostro Paese.
Igino Maj,
"Libertà" (Piacenza)
Preti è
riuscito in un'impresa difficilissima a nostro parere,
quella di raccontare pagine si storia ancora grondanti
sangue senza provocare dolore o riaprire ferite in chi
quelle pagine ha vissuto. E questo grazie ad una prosa
essenziale, priva di retorica, colloquiale. Ma
soprattutto grazie alla sua onestà intellettuale.
Antonella
Ambrosioli, "Il Secolo d'Italia"
Romanzo
storico da leggere tutto d'un fiato. La scrittura di
Preti, chiara e lineare, incisiva e distaccata,
tratteggia le figure della nostra storia con la maestria
propria di chi ha vissuto i fatti in prima persona.
Mario Bovenzi,
"Il Resto del Carlino"
Un lungo
viaggio sugli itinerari del potere (...). Sessanta anni
d'Italia rivivono nelle pagine di quest'autobiografia
corredati di dettagli inediti e di chiarimenti da tempo
attesi.
Piero Palumbo,
"Il Tempo"
... si
addice a tutti coloro che, come Preti, queste esperienze
le hanno vissute sulla loro pelle, ma anche ai giovani
che desiderano conoscere la storia che ha preceduto gli
attuali momenti politici.
Gioia Locati,
"Il Giornale"
Sessant'anni
di storia italiana così come sono stati vissuti da un
protagonista che da un osservatorio privilegiato
puntualizza i fatti e li arricchisce di aneddoti,
circostanze e particolari anche inediti.
Giovanni
Nardi, "Il Resto del Carlino", "La
Nazione", "Il Giorno"
E' in
sostanza un romanzo- documento perché scandito dagli
avvenimenti che si sono succeduti in sessant'anni, tutti
registrati con rigore di data e grande sforzo di
obiettività.
Egidio Sterpa,
"Il Giornale"
Ogni
capitolo un evento. Lo scandalo Lockheed, gli anni di
piombo, la strage di Bologna, il delitto Moro. Non
mancano pagine che riportano avvenimenti singolari e
inediti accaduti anche altrove. Spagna, Albania, Grecia,
Romania.
Delia
Allegretti, "Il Giornale di Vicenza"
Luigi
Preti anche in questa sua ultima fatica letteraria si è
mantenuto fedele alla tecnica narrativa che gli è più
congeniale e che tanto ha contribuito al successo dei
suoi libri precedenti: quella del romanzo memorialista.
(...) Il racconto, infatti, si snoda con immediatezza e
vivacità fin dalle prime battute e procede spedito su
due livelli paralleli: quello dell'immaginazione e quello
della fantasia.
Mirella
Vitale, "La Prealpina"
L'Autore,
che di questo lungo periodo non è stato spettatore ma
protagonista, si mescola con appassionata partecipazione
ai momenti più salienti della vita del paese riferiti
con rigore, portando a sostegno i pensieri, i sentimenti,
le aspirazioni dei personaggi storici.
Wanda
Menichelli, "Mondo Sociale", dicembre 1997
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