Raffaele D'Ambrosio, Paesaggi della memoria
Nel definire il fenomeno
artistico del D'Ambrosio si avvicendano le definizioni
dei critici, che lo inquadrano in questo o in quel filone
di arte pittorica contemporanea o lo collocano nel solco
più autentico della nostra tradizione. Tutti però
concordano nel riconoscere alle opere di questo artista
una valenza poetica non comune. Sono molto spesso
panorami e piacciono per l'euritmia del segno, che
scandisce i volumi semplici delle case, lievemente
variati nelle forme, nelle dimensioni e nel numero di
finestre e balconi. Sembrano foto di gruppo, anche
perché l'artista riesce ad animare quelle casette
antiche con pochi, ma efficaci tocchi cromatici: si
tingono di cielo, si adornano di verde, si accendono di
rosso nei tetti spioventi. Un figuratico, dunque, per il
quale D'Ambrosio attinge alla realtà delle cittadine
garganiche o all'incanto dei paesini dei Monti Dauni,
senza peraltro scadere nella ripresa veristica. (Leonardo De Luca) Raffaele D'Ambrosio, nato a Faeto (FG), si è formato a Firenze, studiando Filosofia e Storia dell'arte alla facoltà di Magistero. Vive e lavora a Foggia. Usa materiali diversi: bitume, ducotone, carta di giornali, vernici alla nitro... E' stato recensito da vari critici su giornali, riviste e importanti pubblicazioni d'arte. |
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